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Cesar Brie al Teatro Tosti con i Karamazov

Posted by: Antonio Tucci    Tags:      Posted date:  Marzo 20, 2014  |  No comment

KARAMAZOV
liberamente tratto da ‘‘I fratelli Karamazov’’ di F. Dostoevskij

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mercoledi 19 marzo ore 21.15

Stagione di Prosa / Teatro Tosti Ortona

Biglietti unico euro 5,00
Botteghino del Teatro aperto mercoledi 19 dalle ore 18.00

info 338.3359096

Con César Brie, Daniele Cavone Felicioni, Gabriele Ciavarra, Clelia Cicero, Manuela De Meo, Giacomo Ferraù, Vincenzo Occhionero, Pietro Traldi, Adalgisa Vavassori

Adattamento e regia di César Brie

Produzione Teatro Presente

Karamazov è uno spettacolo di assoluta godibilità che mette in scena un Dostoevskij contemporaneo e intenso. Nei personaggi del romanzo César Brie rintraccia tutti gli aspetti dell’animo umano – la passione e l’istinto (Dmitrij), la ragione e il dubbio (Ivan), la bontà e la purezza (Aleksej), il risentimento e la vendetta (Smerdjakov), la cattiveria, il sentimentalismo, l’egoismo e l’edonismo (Fëdor il padre), la santità (lo Starets) – e tematiche profonde come la delusione verso il mondo cattolico, i dogmi sulle idee del divino, la giustizia sociale e il fallimento dei miti della salvezza dell’uomo, tutti affrontati con estremo umorismo e delicatezza.

César Brie ha lavorato con un gruppo di giovani e bravi attori con un allestimento semplice, fatto di pochi elementi scenici ma dalla forte cifra suggestiva ed evocativa. La scena infatti è spoglia, pochi gli oggetti che la abitano: corde che delimitano gli spazi, vestiti appesi sulla scena, pupazzi di bambini e panche ai lati dietro cui sparire ed emergere.
Nei personaggi dell’ultimo romanzo di Dostoevskij, completato qualche mese prima di morire, César Brie rintraccia tutti gli aspetti dell’animo umano – la passione e l’istinto (Dmitrij), la ragione e il dubbio (Ivan), la bontà e la purezza (Aleksej), il risentimento e la vendetta (Smerdjakov), la cattiveria, il sentimentalismo, l’egoismo e l’edonismo (Fëdor il padre), la santità (lo Starets) – e tematiche profonde come la delusione verso il mondo cattolico, i dogmi sulle idee del divino, la giustizia sociale e il fallimento dei miti della salvezza dell’uomo, tutti affrontati con estremo umorismo e delicatezza. Karamazov evidenzia l’aspetto più corale e polifonico del romanzo originale, riflettendo la tendenza di Dostoevskij di ambientare i momenti decisivi delle sue storie in luoghi pubblici, esposti sempre (come fanno gli attori in questo allestimento) alla derisione e al rifiuto.

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Antonio Tucci




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